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Rc Auto: italiani pagano 60 Euro in più a causa delle Truffe

I recenti rapporti dell’Ivass (l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni), faccio riferimento all’ultimo rapporto IVASS sui costi RC auto, che risale al 13 marzo 2025 dal titolo Analisi delle dinamiche dei premi r.c. auto Quaderno n. 33 ed altri studi, quali quelli del Codacons hanno messo in luce un costo aggiuntivo di circa 60 euro in più che grava sulle polizze Rc auto italiane rispetto alla media europea.

Secondo l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass), tra gennaio 2021 e luglio 2024, il premio medio è aumentato del 12,6%. Questo rialzo segue comunque da un periodo di riduzione dei costi assicurativi registrato tra il 2014 e il 2021, durante il quale si era osservata una diminuzione del 25,3% in termini nominali e del 29,7% in termini reali (concausa possibile ritengo il Covid)

Questa maggiorazione, che a livello nazionale si traduce in un esborso di 4,2 miliardi di euro per i 42,1 milioni di veicoli assicurati, è una conseguenza diretta delle strategie adottate dalle compagnie assicurative per difendersi dalle truffe. Sebbene in passato il divario fosse ancora più ampio (circa 200 euro), questa situazione continua a minare la competitività del Paese.

Secondo fonti dell’authority, il 46% di questi 60 euro extra è attribuibile a fattori oggettivi come una maggiore frequenza di sinistri, condizioni stradali più precarie e risarcimenti più generosi in caso di decesso. Tuttavia, rimane un considerevole 54% di questo sovrapprezzo la cui origine non è chiaramente definita. È importante sottolineare che queste frodi e truffe non colpiscono solo gli assicurati onesti, ma appesantiscono anche il sistema giudiziario, finanziato attraverso la fiscalità generale.

Il premio medio per l’Rc auto in Italia si attesta sui 286 euro, significativamente più alto rispetto ai 226 euro della media degli altri Paesi europei. Solo il Regno Unito registra costi superiori, mentre Spagna (circa 176 euro) e Francia (circa 186 euro) presentano tariffe più contenute.

Daricordare comunque che questa situazione emerge a fronte di un 2022 da ricordare fra gli anni difficili per il settore assicurativo, con margini per polizza negativi in molti mercati, inclusa l’Italia, dove il margine tecnico per polizza è risultato tra i più bassi d’Europa (-22,8 euro).

In questo scenario, di aumento dei premi RC Auto, emergono figure che traggono profitto da un sistema “predatorio e subdolo”. Organizzazioni criminali, spesso di stampo mafioso, si avvalgono di una rete di professionisti compiacenti – medici che redigono falsi referti, periti che attestano incidenti inesistenti, falsi testimoni retribuiti e avvocati che producono pareri per ottenere maxi-risarcimenti – per perpetrare frodi assicurative. Persino alcuni giudici di pace sono stati segnalati per il loro doppio ruolo di consulenti per le compagnie assicurative e decisori sull’entità dei danni.

Questa dinamica ha una ricaduta diretta sui costi delle polizze nelle diverse aree geografiche. Napoli, ad esempio, registra i premi più elevati d’Italia: assicurare un’Audi Q3 costa 1.040 euro contro i 500 euro di Bologna. Questa disparità ha portato a fenomeni come quello registrato a Trento, dove una società fittizia ha sottoscritto 340 contratti di clienti residenti a Napoli, presumibilmente per beneficiare di tariffe più basse.

In sintesi, l’Italia si trova a fronteggiare un problema significativo di truffe nel settore dell’assicurazione auto, un fenomeno che gonfia i costi per i cittadini onesti e intasa il sistema giudiziario, con un premio medio nazionale che supera di 60 euro la media europea.

Quaderno_33.pdf

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